Piegaro: Settimana Santa, si rinnova l’antico rito dell’Ecce Homo

Piegaro: Settimana Santa, si rinnova l’antico rito dell’Ecce Homo
Giovedì processione per le vie del borgo con la statua del Cristo flagellato. Per la prima volta figuranti in costume rievocano la passione

A Piegaro sopravvive e si rinnova l’antica tradizione della Processione “Ecce Homo”: ovvero la cerimonia religiosa del Giovedì Santo, incentrata sul simulacro ligneo di Gesù, la cui iconografia si richiama al Cristo presentato al popolo ebreo dopo la flagellazione ordinata da Ponzio Pilato.
La statua de l’Ecce Homo è normalmente conservata in una teca di vetro nell’altare sinistro della piccola chiesa della Madonna della Crocetta e per tutto l’anno, ad eccezione del periodo pasquale, rimane coperta da un telo rosso. L’Ecce Homo è rivestito di una tunica scarlatta, ha le mani legate e la testa, coronata di spine, è grondante di sangue. L’opera, venerata dai piegaresi, risale al XVIII secolo.
In occasione della processione l’intero paese viene illuminato dalle fiaccole e da migliaia di lumini multicolori. La processione parte e torna nella chiesa della Madonna della Crocetta  dopo un lungo percorso attraverso le vie del borgo. Aprono la sfilata i componenti della Confraternita della Morte, in cappa nera, uno dei quali porta in spalla il tronco, una grande croce nera alta più di tre metri e pesante oltre 50 Kg di legno cavo: seguono i componenti della Confraternita del Sacramento, in cappa bianca e pellegrina rossa. Quattro di loro, a turno, portano la statua, mentre altri sei reggono il baldacchino.
Quest’anno, grazie al contributo della Proloco la Fenice e della Parrocchia di Piegaro, verrà rievocata la passione di Cristo con figuranti in costume d’epoca. La processione del Venerdì Santo ricalca quella del giorno precedente ma inizia e termina davanti la chiesa parrocchiale e il tronco è tenuto in equilibrio in modo verticale. Al posto dell’Ecce Homo viene portata in processione la statua del Cristo morto, seguita da quella della Madonna addolorata, sorretta da quattro ragazze completamente vestite di nero. Le candele rivestite di carta colorata rendono particolarmente suggestivo il cammino dei fedeli. E i lumini confezionati dai giovani del paese rimangono esposti lungo le vie del centro fino alla vigilia della Pasqua.

 

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