Scoprire il Trasimeno con l’ “archeologia attiva”

Scoprire il Trasimeno con l’ “archeologia attiva”
Il progetto, partito nel 2014, punta a far conoscere il patrimonio archeologico del territorio

Scoprire il Trasimeno con l’ “archeologia attiva”. Conoscere il patrimonio archeologico del Trasimeno, rendere consapevoli le comunità del valore che queste rappresentano garantendone la tutela e la valorizzazione sono alcune delle finalità dell’innovativo progetto portato avanti dall’archeologo tecnico incoming Alessio Renzetti. «Il corso di Archeologia attiva – spiega Renzetti – iniziato lo scorso mese di giugno e che si concluderà a settembre, rappresenta un esperimento mai tentato prima: divulgare non solo il patrimonio archeologico ed i suoi segni, ma anche la disciplina che, oggi più che mai, ha bisogno di ristabilire un contatto con la comunità.
Tutto ciò puntando al coinvolgimento guidato dei cittadini in interventi di ricerca, tutela, salvaguardia e valorizzazione anche in chiave turistica, senza mai creare sovrapposizioni con le figure preposte». «Per quanto attiene i possibili risvolti dell’iniziativa – prosegue –, mi limito a sottolineare le sconfinate prospettive in chiave turistica. I partecipanti all’edizione “pilota” del 2014 hanno contribuito alla stesura di pannelli storico-divulgativi che a breve arricchiranno il borgo di San Savino. Sedici le persone, tra i 14 e i 70 anni, che hanno deciso di intraprendere il percorso alla conoscenza del patrimonio archeologico (visibile e invisibile) del territorio.
Il corso non fornisce titoli professionali ma ha uno scopo puramente amatoriale, prevedendo un approccio attivo alla disciplina ma escludendo tutte quelle attività strettamente legate all’esercizio della professione e soggette a specifiche autorizzazioni. Alcune delle lezioni si tengono in aula (sala ex scuola di San Savino di Magione, concessa dalla Proloco di San Savino), altre all’aperto nel territorio del Trasimeno, nel comprensorio di Umbertide e nei musei più significativi dell’Umbria e della vicina Toscana.
L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Magione già dall’edizione “pilota” del 2014, è seguita, per l’amministrazione dal presidente del consiglio comunale con delega alla cultura Vanni Ruggeri e si avvale della collaborazione della proloco di San Savino che ha concesso gli spazi per la didattica.

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